Grafica 3D: si fa senza computer

2 aprile 2012


Il graphic design 3D diventa materico e abbandona i software di modellazione

Il graphic design sperimenta un nuovo tipo di grafica 3D in cui la tridimensionalità è data da materiali reali e non da software di modellazione. Nasce un graphic design materico, che sfrutta materiali e supporti diversi per creare inaspettati effetti 3D.

I materiali non si contano più e ogni giorno ne vengono usati di nuovi. Forex, neucron, legno, resina, ma anche cavi elettrici, lampadine, pongo e plexiglass. Ogni materiale è modellato e trattato per creare forme e strutture che, una volta fotografate, vengono trasferite nel mondo digitale per sorprendere e confondere gli spettatori. Vengono allestiti veri e propri set fotografici e, in un gioco di illusione e sostanza, vengono interpretati e valorizzati i volumi.
Uno degli aspetti più accattivanti è che le immagine di backstage sono difficili da reperire e spesso non si riesce a capire come le opere siano state realizzate.
Accanto a un filone di artisti che stanno esplorando un graphic design fatto di carta, se ne affiancano altri interessati a una molteplicità di materiali diversi. Tra i più noti all'estero, l'australiano Luke Lucas orientato alla tipografia, il francese Lenanker Romain e il tedesco Clemens Behr con le sue installazioni. In Italia si sono distinti Camillo Albanese, Andrea Rech e Carla Cesar Sergio con le pubblicità prodotte per la comunicazione visiva di Ied-Istituto Europeo di Design, punto di riferimento nel mondo del design sia per la formazione che per la continua ricerca di innovazione. L'utilizzo di tecniche manuali nella creazione di progetti grafici sembra andare incontro alla tendenza sempre più diffusa del DIY-do it yourself e fa intuire la voglia di molti grafici di riscoprire  una parte artigianale del proprio lavoro.

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